"Abbiamo ereditato un disastro. Ma l'America è tornata"

Scritto il 18/12/2025
da Francesca Salvatore

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto nella notte un discorso alla nazione in prima serata dalla Casa Bianca, il più rilevante dall’inizio del suo secondo mandato. L’intervento, seguito in diretta dalle principali reti televisive americane, aveva l’obiettivo di rassicurare il Paese sull’andamento dell’economia e rilanciare l’agenda politica dell’amministrazione, in un contesto segnato da tensioni politiche e da una percezione pubblica ancora incerta sulla situazione economica.

Ho risolto otto guerre. Ho risolto la guerra a Gaza, portando la pace in Medio Oriente per la prima volta dopo anni”, ha dichiarato, evitando però qualsiasi riferimento all’Ucraina o al Venezuela. Il cuore del suo intervento è stato un duro attacco ai democratici — “è colpa loro” — accompagnato da un elenco dei risultati che rivendica in appena undici mesi di mandato: dal “confine più sicuro della storia” al “rapido calo dei prezzi”, fino a “salari che crescono più dell’inflazione”.

Trump ha assicurato che l’economia americana è sulla strada di una ripresa senza precedenti: “Sto sistemando le cose, avremo un boom economico mai visto prima”. Un messaggio volto a rassicurare un’opinione pubblica sempre più inquieta per il persistere del caro vita e per i segnali di indebolimento del mercato del lavoro. A novembre, infatti, il tasso di disoccupazione è salito al 4,6%, il livello più alto dal 2021, mentre l’inflazione resta stabilmente sopra l’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve. Trump ha sostenuto che gli investimenti promessi per nuovi stabilimenti industriali rafforzeranno l’occupazione manifatturiera e che i consumi aumenteranno grazie a rimborsi fiscali più consistenti nel prossimo anno.

Secondo quanto riportato dal presidente, le sue politiche — in particolare in materia di commercio e dazi — starebbero già producendo effetti positivi sull’economia americana. Nel corso dell’intervento, Trump ha citato dati su crescita e occupazione per sostenere la solidità dell’attuale fase economica, pur riconoscendo implicitamente che molti cittadini continuano a percepire il peso dell’inflazione e del costo della vita. Sul fronte della banca centrale, il presidente ha ribadito che a breve verrà nominato un nuovo presidente della Fed, “che crede nei tassi di interesse bassi”. “Mi batto per gli americani e abbiamo già ottenuto grandi risultati”, ha affermato con toni visibilmente irritati.

L’annuncio più concreto del discorso è stato l’introduzione di un bonus una tantum per i membri delle forze armate, definito dall’amministrazione un “dividendo per i guerrieri”. La misura prevede un pagamento simbolico di 1.776 dollari, cifra che richiama l’anno dell’indipendenza americana, destinato a circa 1,45 milioni di militari in servizio. Secondo la presidenza, il bonus dovrebbe essere finanziato attraverso entrate derivanti dai dazi commerciali e versato prima delle festività natalizie. Trump ha presentato la misura come un segnale tangibile del sostegno dell’amministrazione alle forze armate e come prova dell’efficacia delle sue scelte economiche.

Nonostante il tono assertivo del presidente, la reazione di parte della stampa e degli analisti è stata critica. Diversi osservatori hanno sottolineato come molte affermazioni sull’andamento dell’economia siano state contestabili o parziali, soprattutto alla luce dei dati su inflazione, affitti, sanità e prezzi dell’energia. Secondo gli osservatori, il discorso ha avuto un’impostazione più politica che programmatica, con pochi dettagli concreti su come l’amministrazione intenda affrontare le difficoltà quotidiane di milioni di americani. In questo senso, l’intervento è stato paragonato più a un comizio che a un tradizionale discorso istituzionale alla nazione.

Il contesto politico è stato centrale. Numerosi commentatori americani hanno interpretato il discorso come un tentativo di rafforzare il consenso dell’elettorato repubblicano e di contenere segnali di affaticamento emersi in recenti consultazioni locali e nei sondaggi. I temi dell’immigrazione, della sicurezza e della “identità americana” sono stati richiamati in modo ricorrente, spesso attraverso una retorica fortemente polarizzante e di contrapposizione con i Democratici, senza l’annuncio di nuove iniziative legislative di rilievo.

Conclusa la diretta televisiva, Trump si è rivolto ai suoi collaboratori chiedendo un parere sul discorso. “È andata alla grande”, gli hanno risposto. La capo di gabinetto Susie Wiles gli ha ricordato con un sorriso: “Ti avevo detto venti minuti, e hai parlato esattamente venti minuti”.