Durante l’ultima puntata di Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber, si parla di politica estera. In particolare, si discute della difficile tregua in Medio Oriente raggiunta grazie all’accordo voluto da Donald Trump. Davanti a tutto questo, però, il giornalista Andrea Scanzi pensa bene di utilizzare il suo spazio per attaccare su tutti i fronti il centrodestra italiano e le destre internazionali.
“Un popolo che subisce un genocidio presuppone empatia, vicinanza, solidarietà e sono tutte caratteristiche che non riesco ad associare alla destra, ancor più se destra estrema”, esordisce Scanzi. Tutti meriti che, evidentemente, la destra o le destre internazionali non hanno e non provano nemmeno. Secondo il suo ragionamento, infatti, la destra “pensa al suo orticello e se ne frega di tutti gli altri a meno che non ottengano benefici e non è il caso del popolo palestinese”. Poi, a stretto giro, accusa Israele e il suo governo di essere uno “Stato genocidario”. La destra, secondo il ragionamento di Scanzi, non attacca Israele perché “rischia di inimicarsi i poteri forti e rischia di essere accusato di antisemitismo”. Quindi a combattere l’antisemitismo è la destra, e questo è un controsenso storico secondo la penna del Fatto.
Non manca una critica al presidente del Consiglio: “La Meloni non critica Israele perché vorrebbe dire attaccare Trump e lei fa tutto quello che va bene a Trump”. Poi, conclude, “mi sembra che il popolo palestinese per molti occidentali sia figlio di nessuno, che in qualche modo se la cerca, per molti sono morti di serie b, perché sono musulmani e arabi”.

