Come Sinner e per colpa di Sinner. Perché non è altro che questo il divorzio tra Carlos Alcaraz e il suo coach Juan Carlos Ferrero, l’ex numero uno del mondo che lo ha fatto diventare un Numero Uno. Divorzio unilaterale, tra l’altro, nonostante lo spagnolo si sia affrettato a scrivere sui social che la decisione è stata presa di «comune accordo», mentre il suo ormai ex tecnico lo ha ringraziato ribattendo che lui avrebbe voluto continuare. Tutto con parole condite di miele certo, ma la realtà resta questa. «Siamo riusciti ad arrivare lassù e sento che, se le nostre strade sportive dovevano separarsi, doveva essere da quel luogo per cui abbiamo sempre lavorato »: è insomma in questa frase la risposta allo stupore che ha accompagnato la notizia. Ed appunto c’entra Sinner.
Così come Jannik abbandonò il suo mentore Piatti - dopo una sconfitta cocente contro Tsitsipas agli Australian Open - perché sentiva di non riuscire a fare meglio, così Alcaraz abbandona il suo nonostante sia tornato in cima al ranking. Dopo un ko, quello della finale di Torino che ha ribaltato il successo di Carlos agli UsOpen, da cui è uscito dicendo «Jannik mi stupisce per come è capace di ripartire da una sconfitta tornando migliore ». Ecco, dunque la fine della storia con suo coach, così come fu allora per Sinner. Ma, soprattutto, per colpa sua.

