Allegri difensore pubblico numero uno degli arbitri. Mentre infuria la tempesta mediatica per il disastro di decisioni contestate con addirittura minacce di querele (il procuratore di Di Lorenzo e il Napoli società contro l'ex arbitro Bergonzi, moviolista della Domenica sportiva, che ha accusato il difensore napoletano di «antisportività», ndc), il tecnico del Milan si è assunto l'ingrato incarico di avvocato difensore della categoria. Da uno che chiedeva «dov'è Rocchi?» dopo la finale di coppa Italia di due anni orsono fa un certo effetto. Max lo fa in modo autentico e convinto: «Arbitrare, in questo calcio dove la velocità è pazzesca e ci sono molti contrasti, è molto difficile. Il Var ha migliorato tantissime cose ma quando le decisioni sono soggettive le discussioni diventano inevitabili. Gli arbitri vanno lasciati arbitrare, sbagliano come sbagliamo noi, ci vuole più serenità nell'accettare gli errori, anche da parte mia. Quando gli errori sono a favore si chiude un occhio, quando sono contrari si apre anche il terzo occhio!». Che sia autentico il suo endorsement lo documenta il passaggio successivo dedicato al giudizio di Rocchi sul placcaggio di Gabbia in occasione del secondo gol pisano («non sufficiente per annullare il gol»).
Ha spiegato Allegri: «Alla squadra, sul tema, ho ripetuto che durante gli ultimi 5 minuti non abbiamo avuto lucidità né tranquillità e ci siamo esposti al loro contropiede andando tutti in avanti. Bisogna pensare alle situazioni di gioco, non agli errori arbitrali. Una squadra che ha consapevolezza sa che ha le qualità per vincere le partite anche negli ultimi 5 minuti». E che la comunicazione di Allegri sia apprezzata anche fuori da Milanello lo documenta la chiosa di Juric, allenatore dell'Atalanta: «Max dopo il pari col Pisa ha parlato di punto guadagnato, da noi dopo il pari di Cremona c'era un clima depresso». Anche in materia di rosa molto corta, materia attualissima in vista del mercato di gennaio, Max non è il tipo da lasciare spazio a qualche rimorso e tanto meno a qualche critica rivolta al club. «Abbiamo deciso insieme e non potevamo prevedere che durante la sosta di ottobre ci tornassero indietro 5 infortunati» la frase che tiene conto anche dei recuperi (Loftus Cheek a Bergamo, Pulisic a Parma, Estupinan con la Roma e Rabiot nel derby di novembre). Questo vuol dire che per la terza sfida in 9 giorni ci sarà da far ricorso sempre agli stessi con Tomori che torna in difesa al posto di De Winter mentre Gimenez (provato ieri) rimane in vantaggio su Nkunku. «Mi aspetto che Leao diventi più cinico in area e che Fofana pretenda di più da se stesso» i suoi stimoli in vista di un appuntamento che può cancellare la pigrizia con il Pisa o invece documentare la ridotta cifra tecnica della rosa a disposizione.

