Non ci sono stati i sei anni di carcere chiesti dalla Procura di Palermo, ma comunque Matteo Salvini ne ha vissuti altrettanti in sospeso. Da quel 2019 quando scoppia il caso Open Arms con la Lega reduce dal clamoroso 34,3% delle europee alle elezioni per l'Europarlamento dell'anno scorso, con un partito calato all'8,97%. Dal 19 novembre 2019, data dell'iscrizione di Salvini nel registro degli indagati, a ieri sono 2.220 giorni con una spada di Damocle sulla testa, come quella dell'accusa di sequestro di persona aggravato per aver impedito lo sbarco dei migranti soccorsi dall'imbarcazione della Ong spagnola in acque libiche.
Il processo non è stato il solo motivo della discesa nei consensi della Lega, ma di certo si può collocare nell'estate del 2019 un punto di svolta nella parabola di Salvini. Infatti, pochi giorni dopo il blocco della nave di Open Arms, con conseguente braccio di ferro tra il governo, la Ong e i giudici di Palermo e Agrigento, l'esecutivo Lega-M5s cade. Da lì inizia anche la "nuova vita" di Giuseppe Conte. Da primo premier "sovranista" in livrea gialloverde a "punto di riferimento fortissimo dei progressisti" (copyright dell'allora segretario del Pd Nicola Zingaretti) in divisa giallorossa, alleato con i dem.
Porte girevoli, che ci hanno portato alla fase politica di oggi. E anche l'inchiesta su quanto accaduto nel Mediterraneo tra il 1 e il 20 agosto di sei anni fa è stata una delle scintille a segnare uno spartiacque, decisivo nel percorso di Salvini. In quell'estate del Papeete, dopo il caso della nave Diciotti dell'anno prima, Salvini dispone il divieto di sbarco in acque italiane per l'imbarcazione battente bandiera spagnola. Ma l'allora vicepremier e ministro dell'Interno non è al governo da solo. Alle Infrastrutture, con responsabilità anche sui porti, c'è il pentastellato Danilo Toninelli. Alla Difesa c'è la Cinque Stelle Elisabetta Trenta. Entrambi, il 2 agosto del 2019, firmano il primo decreto interministeriale che impedisce lo sbarco. A Palazzo Chigi c'è Giuseppe Conte. Il capo politico del Movimento è Luigi Di Maio e il Garante è Beppe Grillo. Il M5s, che al governo sosteneva compattamente la linea dura sugli sbarchi firmata Salvini, il 30 luglio del 2020 esecutivo giallorosso nell'Aula del Senato vota a favore dell'autorizzazione a procedere per il segretario della Lega. Processo. Conte e Toninelli scaricano il loro ex collega di governo. "Scrissi una lettera a Salvini perché c'erano dei minori a bordo e io gli dicevo che almeno i minori andavano fatti sbarcare", è la versione offerta dall'ex premier l'anno scorso. "Nell'agosto del 2019 Salvini aveva già deciso di far cadere il governo Conte. Quindi, voleva solo monetizzare stressando sul tema", l'ultima spiegazione di Toninelli.
Un processo finito con la conferma dell'assoluzione da parte della Cassazione, dopo il ricorso da parte della Procura di Palermo. Due gradi giudizio (perché il ricorso alla Corte Suprema era per saltum, ovvero saltando l'Appello), tre anni di procedimento. Ventiquattro udienze in primo grado, oltre quarantacinque testimoni ascoltati. Un vicepremier e ministro costretto ogni volta a muoversi per la Sicilia, con tanto di conseguenti spese pubbliche, soprattutto per quanto riguarda il dispositivo di sicurezza, oltre alle spese correnti e per l'indagine.

