- Io non esulto per l’assoluzione di Matteo Salvini. Poco mi interessa il lato giuridico, anche se certo sono felice per lui, che non dovrà farsi la galera. Il punto è che questo processo non avrebbe mai dovuto nascere. Processare un ministro per non aver fornito un porto a una nave carica di migranti illegali, dopo aver fatto sbarcare donne, bambini e persone in difficoltà, era talmente assurdo che i pm avrebbero dovuto rinunciare ancor prima di iniziare. Invece non solo la Procura di Palermo ha insistito, ma quel pavido Parlamento ha pure votato per mandare Salvini alla sbarra. Infine, come ciliegina sulla torta, i pm, dopo aver perso in primo grado, hanno pure fatto ricorso in Cassazione per prendere l’ennesima scoppola. La mia domanda è solo una: quanto ci è costato tutto questo?
- Le riforme delle pensioni ci scandalizzano ogni volta. Ma la verità è che, se non torniamo a crescere, sia come Pil sia come lavoratori che versano contributi, è un sistema che non può reggere. Chi l’ha capito ha cominciato a versare in un fondo o a mettere i soldi da parte. Quindi non mi scandalizza che oggi ci siano “tempi più lunghi” per accedere all’agognato assegno. Quello che invece mi manda ai matti è che il governo possa anche solo pensare di “sterilizzare” diversi mesi del riscatto della laurea. Mi spiego: voi pagate per tre anni di studi e loro decidono che sì, state riscattando 36 mesi, ma in realtà ve ne contano solo sei. Mi auguro che, come spiegato da Meloni, non si tratti di una misura retroattiva. Però cambia poco: l’idea che passa, verso chi deve scegliere se investire o no una fetta di reddito, è che da qui al giorno in cui andrà in pensione le regole saranno cambiate così tante volte che forse è meglio tenersi i soldi in tasca.
- Questo dovrebbe essere un Paese liberale. Invece vedo che viene proposto di inserire una nuova legge sugli amministratori di condominio che aumenterà la burocrazia, le richieste e quindi i costi per i condomini. Signori, siamo sicuri che sia una buona idea?
- Ursula von der Leyen sostiene che “questo è il momento dell’indipendenza dell’Europa”. E in un certo senso ha ragione. I problemi qui sono due. Primo: guarda caso sentiamo il bisogno di essere indipendenti dagli Usa solo quando non ci sono più Biden e soci, il che dimostra la mancata lungimiranza delle classi politiche europee. Dovevi mettere in conto che potesse accadere che gli americani votassero un tizio poco disposto a trattarci da suoi simili. Secondo: è troppo tardi, credo. Siamo un continente vittima della burocrazia e anche di un approccio al mondo lodevole, ma poco consono a scontrarsi con le dittature dell’Est e con l’interventismo esecutivo degli Stati Uniti. Brutto dirlo, ma siamo belli eppure fuori luogo in questo mondo.
- Giuseppe Conte apre a un governo con Elly Schlein. E lo fa in Parlamento attaccando Giorgia Meloni e la presunta ipocrisia di un centrodestra diviso sull’invio di armi in Ucraina. Ha detto Giuseppi: “Quando ci presenteremo agli italiani per governare, le risolveremo”. Facile, così. Perché la storia insegna che i problemi di fondo vanno risolti prima di presentarsi agli elettori, visto che durante una legislatura semmai le frizioni aumentano e certo non si riducono. La vera fregatura per gli italiani, se posso dirla, mi sembra questa proposta del M5S: mettiamoci tutti insieme, proviamo a vincere e poi Dio vede e provvede. Mi sembra pericoloso per il governo del Paese.

