I produttori: "Ue troppo timida pacchetto ancora poco incisivo"

Scritto il 18/12/2025
da Pierluigi Bonora

L'Anfia ringrazia il governo: "C'è molto da fare"

Il Pacco Ursula ha, di fatto, ha disatteso le aspettative sulla piena apertura alla neutralità tecnologica dal 2035, cioè all'utilizzo senza vincoli per le auto dei carburanti rinnovabili insieme alle alimentazioni 100% elettriche. La proposta della Commissione, che passerà al vaglio di Europarlamento e Consiglio Ue, ha positivamente scardinato l'imposizione originaria della produzione e vendita di sole vetture elettriche, ma non ha tolto l'incertezza per il presente e il futuro del settore. Troppe, ancora, le divisioni e gli Stati uno contro l'altro (la Spagna con Pedro Sanchez in primis). Ciò significa che la battaglia tra chi sostiene il buon senso e chi l'ideologia continuerà ancora per mesi. E a pagare il conto della situazione saranno sempre fabbriche, indotto e lavoratori, con la produzione italiana che archivierà un annus horribilis e il rischio di navigare ancora a vista.

Le reazioni dei diretti interessati rispecchiano il quadro. Secondo Stellantis, "il pacchetto presentato riconosce che l'attuale quadro normativo non è idoneo a sostenere una transizione energetica che sostenga un'industria automobilistica europea dinamica e autoctona, i milioni di posti di lavoro che da essa dipendono e una mobilità accessibile a tutti". La nota sottolinea, inoltre, come "l'introduzione della neutralità tecnologica attraverso la revisione dell'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2035 è un passo importante ma, così come proposto attualmente, non sosterrà la produzione di veicoli accessibili alla stragrande maggioranza dei clienti".

Profonda la riflessione sui contenuti delle misure presentate da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, da parte di Anfia, che riunisce la filiera nazionale automotive. Ci sono infatti volute 24 ore per definire come "timidi" i segnali di Bruxelles. Da qui l'esigenza, visto quanto sta accadendo, "che la politica europea si unisca e prenda coraggio in quanto c'è ancora molto da fare". "Nel complesso - il giudizio di Anfia - non possiamo che ritenere il pacchetto poco risolutivo dei problemi di mercato e poco incisivo rispetto alle tanto annunciate intenzioni di rafforzare la competitività dell'industria europea". L'associazione con al vertice Roberto Vavassori ringrazia quindi "il governo italiano e gli eurodeputati che stanno portando avanti insieme con Anfia le istanze necessarie a salvaguardare e rafforzare una vera competitività europea del settore automotive".

Interviene anche l'imprenditore bresciano Marco Bonometti, presidente e ad della multinazionale Omr, già presidente di Confindustria Lombardia. "La neutralità tecnologica - sottolinea - è indispensabile: elettrico, ibrido e carburanti sostenibili devono poter convivere, lasciando al mercato la libertà di scelta. Cambiare una linea industriale perché lo impone una legge e non perché lo richiede il mercato è un errore che si paga caro". Bonometti porta come esempio le decisioni rapide prese dalla Casa Bianca sugli stessi temi che in Europa sono sul tavolo dallo scorso marzo. "Come ha ricordato Antonio Filosa, ad di Stellantis - commenta Bonometti - negli Usa l'amministrazione Trump ha adattato le regole alla libertà di scelta dei cittadini e alle dinamiche del mercato: è qualcosa che in Europa, finora, non è avvenuto. Ora Parlamento e Consiglio Ue trasformino questa impostazione in norme capaci di tenere insieme ambiente, lavoro e competitività".