"L'export resta una delle forze principali dietro la crescita dell'economia italiana. L'obiettivo dei 700 miliardi alla fine del 2027 è un obiettivo raggiungibile". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto così la Conferenza nazionale dell'export e dell'internazionalizzazione delle imprese organizzata ieri alla Fiera di Milano. Nonostante le crisi e le tensioni internazionali, infatti, l'export è cresciuto del 3,5%, il doppio di Germania e Francia. Tajani punta a tenere dei business forum a Doha, a Shanghai e in Turchia. "A maggio faremo un'importante business forum a Miami, la città che ospiterà il summit G20. Non solo. Sarà istituito a Firenze, nel complesso storico dell'ex Istituto agronomico per l'oltremare, un centro di eccellenza italiano per la formazione multidisciplinare, con l'obiettivo di sostenere l'internazionalizzazione delle imprese e rafforzare la cooperazione allo sviluppo. Prima dell'intervento, il segretario di Fi ha sottolineato di preferire "un candidato civico" per le Comunali di Milano. C'è un dialogo possibile - ha spiegato "con Azione". Dal palco della Conferenza nazionale dell'Export ieri è intervenuto anche il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Il ministro ha invocato "stabilità", perché "bisogna piantare oggi per raccogliere domani sapendo che ci sarà un domani". E poi ha aggiunto: "Quando parlo con i colleghi francesi mi dicono non eravamo abituati all'instabilità, nemmeno noi alla stabilità ma ci stiamo abituando benissimo".
Al centro del dibattito anche il tema dell'accordo sul Mercosur: "C'è da vedere cosa si può e si deve correggere per le clausole di salvaguardia per alcuni settori del mondo agricolo. Risolto questo, noi firmeremo, sarà adesso o sarà gennaio", ha detto Tajani. Per Lollobrigida si tratta di "un buon accordo, ma può diventare ottimo se dopo 25 anni si riesce a fare un passo definitivo sulla reciprocità. Quello che viene imposto ai nostri produttori europei, che a nostro avviso è corretto, deve essere anche garantito sui prodotti che arrivano. Riteniamo che questo passo in avanti si possa fare", ha aggiunto. Il ministro di Fdi ha anche sottolineato come il riconoscimento dell'Unesco per la cucina italiana sia destinato ad avere un "impatto positivo" per l'economia.
L'iniziativa di ieri, organizzata dalla Farnesina con il contributo di Agenzia Ice, Sace, Simest e Cdp, ha anche visto la partecipazione anche del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini e del viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini. Con circa 1.800 partecipanti registrati fra imprenditori, liberi professionisti e rappresentanti delle associazioni di categoria, la Conferenza di Milano ha offerto agli oltre 150 titolari delle nostre Sedi diplomatiche la possibilità di incontrare esponenti del tessuto produttivo e finanziario italiano in una fitta serie di incontri. Al centro, una promessa politica e una necessità industriale: far crescere la quota estera del Made in Italy in un contesto di dazi, choc geopolitici e concorrenza aggressiva. Sul piano degli strumenti, ieri sono stati firmati due protocolli d'intesa tra Tajani e Orsini e tra Tajani e Giorgio Mercuri (Confcooperative).

