Sostegno cruciale degli Usa. Nel momento più difficile un plebiscito per le riforme

Scritto il 28/10/2025
da Angelo Allegri

L'inflazione è calata dal 160 al 30%, la spesa statale del 30%: primo avanzo di bilancio. Le garanzie americane sul peso

Nel momento di maggior difficoltà Javier Milei ce l'ha fatta. Non ha ancora una maggioranza, ma deputati e senatori di "La Libertà Avanza" hanno ora le forze per impedire al Parlamento di aggirare il veto presidenziale. Non solo. Il successo politico aumenta di gran lunga il suo potere contrattuale nei confronti delle forze centriste, i cui voti gli servono per far passare i provvedimenti del governo.

Su questa alleanza "el loco" ha puntato tutto sin da subito. E grazie a questa alleanza in due anni è riuscito a far calare l'inflazione dal 160 al 30% e a tagliare del 30% la spesa statale, riducendo del 15% i dipendenti pubblici e ottenendo il primo avanzo di bilancio in tre lustri. Il numero di persone costrette sotto la soglia di povertà è diminuito, ma in molti hanno "sofferto" la cura dell'anarco-liberista Milei. La conseguenza è stata che il suo indice di approvazione, costante intorno al 50% nei primi mesi, ha perso di recente più di 10 punti. La reazione dei partiti alleati è stata quella di punire il leader che sembrava aver perso il tocco magico, bloccando alcune sue decisioni su università e sanità pubblica.

La debolezza del peso ha fatto il resto: per salvare la moneta argentina è dovuta intervenire l'America di Trump con una linea di credito per 20 miliardi e acquisti diretti per 1,5. Il crollo pareva avvicinarsi e l'opinione pubblica aveva reagito immediatamente: poche settimane fa Milei aveva perso a valanga (16 punti di differenza) le elezioni provinciali di Buenos Aires, che pesa per il 40% dell'elettorato.

Ora tutto è cambiato. Di fronte a un voto che non era locale ma una sorta di plebiscito sulla futura direzione del Paese, gli argentini hanno scelto. E hanno scelto Milei: a Buenos Aires il presidente ha vinto nettamente, battendo i peronisti di "Fuerza Patria" guidati dal governatore Axel Kicillov, suo rivale in pectore per le prossime presidenziali, visto che la "presidenta" Cristina Kirchner è bloccata dalla recente condanna.

Ora Milei può guardare addirittura a un secondo mandato: "Costruiremo una grande Argentina, abbiamo di fronte ancora due anni, sei se gli argentini lo vorranno". La prima mossa è stata quella di confermare l'eminenza grigia Santiago Caputo e la "hermanisima", la sorella Karina, al centro di tante polemiche per le accuse di corruzione. "Sono loro gli architetti del mio progetto", ha detto il presidente.

Le sfide restano improbe: Milei deve al più presto rimpinguare le riserve in valuta estera per far fronte alle scadenze di bond previste per il 2026. E l'esigenza di comprare dollari sul mercato non potrà che indebolire la moneta. Ieri però, dopo il risultato del voto, la Borsa di Buenos Aires ha aperto con un +20% e il valore dei bond è cresciuto del 9,5% .Due buoni punti di partenza per il futuro.