Lo so, l’ho lasciata io. E credo anche di averla fatta soffrire, mio malgrado. Siamo stati assieme un paio d’anni in maniera un tantino turbolenta tra liti, separazioni e riavvicinamenti. Poi, senza nemmeno sapere bene il perché, dopo l’ultima sfuriata con pausa, otto mesi fa, non siamo più tornati insieme. Così, senza un vero perché. Era già successo tante altre volte e ci siamo sempre ritrovati, ma questa volta non è andata così. Il problema è che lavoriamo nello stesso studio legale e ci vediamo ogni giorno. Cioè, il problema non sarebbe neppure questo. Il fatto è che qualche settimana fa ho scoperto che frequenta un altro avvocato dello studio. Credo stiano ancora tenendo la relazione segreta in ufficio ma io me ne sono accorto e poi ne ho avuto conferma. Beh, non lo posso tollerare. Mi sembra di impazzire ogni volta che intercetto tra loro uno sguardo, un sorriso, un gesto... E mi creda, li intercetto tutti. Ho capito di amarla, di rivolerla con me, di essere disposto a una relazione più seria e costante come mi ha sempre chiesto e perfino di provare a convivere, se ancora lo volesse. Ma a questo punto sta con un altro. Come faccio? La situazione è delicata perché “l’altro” è, appunto un collega. Non voglio fare la figura dello scorretto (anche se in realtà è lui ad essersi infilato in una nostra pausa) ma nemmeno del perdente. E soprattutto non voglio perderla.
Gregorio
Caro Gregorio, sgombriamo subito il campo da una cautela tanto banale quanto indispensabile: lei non rivuole questa ragazza “solo” perché adesso sta con un altro, vero? Suppongo abbia già avuto l’accortezza di cercare dentro di sè la risposta ma dovevo chiederglielo. Beh, ora veniamo alla parte divertente perché se davvero vuole “riprendersi” la sua fidanzata, l’attende un periodo esaltante. Esaltante per lei e ancora di più per la beata contesa. Poche cose al mondo sono emozionanti e gratificanti per una donna quanto il fatto di essere il centro dell’attenzione di due uomini contemporaneamente. E lei, Gregorio, ha l’impagabile opportunità di dare sfogo all’arsenale dell’immaginazione (vabbè che mi ha detto di essere un avvocato... Scherzo, ovviamente). Quanto vorrei essere al suo posto e inventarmi cose per corteggiare qualcuno. Sì lo so, potrei sempre farlo con mio marito ma siamo onesti: dopo quasi trent’anni nessuno corteggia più nessuno. Invece lei ha una mira, uno scopo, un rivale. Conosce bene la donna in questione e può avere un costante controllo sull’intruso. Faccia in modo che l’unico a non rimanere esaltato da questa maratona della ri-conquista sia «l’altro».