Eseguito con successo il primo trapianto di vescica umana

Scritto il 21/05/2025
da

AGI - Eseguito con successo il primo trapianto di vescica umana su un uomo di 41 anni, Oscar Larrainzar, il quale aveva perso gran parte della funzionalità vescicale a seguito di trattamenti oncologici per una rara forma di cancro alla vescica.

A eseguire l'intervento Inderbir Gill, presidente del Dipartimento di Urologia dell'Università della California del Sud, e Nima Nassiri, dell'Università della California di Los Angeles.

Un cambiamento radicale rispetto alle tecniche tradizionali

L'intervento rappresenta una svolta significativa rispetto alle tecniche tradizionali che prevedono la ricostruzione della vescica utilizzando segmenti intestinali, procedure che spesso comportano complicazioni elevate, come infezioni ricorrenti, squilibri elettrolitici e riduzione della funzionalità renale. Questi effetti collaterali sono dovuti alla natura contaminata del tessuto intestinale rispetto al tratto urinario normalmente sterile.

Anni di ricerca e sperimentazione

Il trapianto è stato il risultato di anni di ricerca e sperimentazione, iniziata nel 2020 con la collaborazione tra i due chirurghi. Hanno sviluppato e perfezionato tecniche robotiche e manuali prima su modelli animali, poi su cadaveri umani e infine su donatori umani non vitali ma con battito cardiaco mantenuto.

Una delle principali sfide superate è stata la complessa preservazione della rete vascolare della vescica, fondamentale per garantire la sopravvivenza e la funzionalità dell'organo trapiantato nel ricevente.

Le parole del paziente

Il paziente, durante un controllo post-operatorio, ha dichiarato di sentirsi finalmente "una bomba a orologeria disinnescata", con nuova speranza di vita.

I medici hanno pianificato di estendere la procedura ad altri quattro pazienti nell'ambito di una sperimentazione clinica, per valutare la capacità funzionale della vescica trapiantata e le eventuali complicazioni dell'innesto, prima di procedere a studi più ampi.

Una nuova frontiera nella chirurgia urologica

Questa innovazione apre una nuova frontiera nella chirurgia urologica, offrendo una potenziale alternativa più fisiologica e meno complicata rispetto alle attuali tecniche di ricostruzione basate sull'uso di tessuto intestinale, che, seppur largamente impiegate, presentano limiti significativi in termini di complicanze e qualità di vita post-operatoria.

Gill ha definito questo intervento "la realizzazione di un sogno" per i pazienti affetti da dolore pelvico debilitante, infiammazioni e infezioni ricorrenti, sottolineando come si sia aperta una porta finora inesistente per il trattamento delle patologie vescicali gravi.

Ridurre le complicanze delle tecniche attuali

Questo trapianto rappresenta un avanzamento significativo rispetto alle procedure tradizionali, come la neovescica ileale o il condotto ileale, tecnica MICT e Bricker, che utilizzano segmenti di intestino per la ricostruzione della funzione urinaria ma sono associate a complicazioni fino all'80% dei pazienti. La nuova procedura potrebbe ridurre drasticamente tali complicanze, migliorando la qualità di vita dei pazienti con patologie vescicali invalidanti.

Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone